Rensi: contro il lavoro
10/06/2022

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Il breve e scandaloso saggio che hai tra le mani è stato scritto nel 1923, ma si mimetizzerebbe perfettamente con un articolo appena uscito per una rivista d’avanguardia. La tesi è limpida, bruciante e ancora in controtendenza: «il lavoro, in quanto è attività spiegata non semplicemente per la voglia e il gusto di spiegarla, ma, mediatamente per un successivo risultato che ne avremo, e immediatamente a beneficio di altri, è sempre ed essenzialmente schiavitù». Il lavoro è schiavitù, perché non vogliamo ma dobbiamo farlo. Ne consegue che «Non si vuol più lavorare. E, razionalmente, è giusto. Si ha ragione.
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