Rogozov: una vita contraddittoria

26/01/2022


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La prima volta che incontriamo Ruggero è all’interno del Sanatorio di Castrop, una specie di comune salutista in cui si è rifugiato dopo aver abbandonato la figlia e la compagna incinta. La voce narrante è quella di un uomo esterno ai fatti, che per motivi che non conosciamo – se non alla fine della storia – si è spinto fin lì per ritracciare Gargano e per porgli alcune domande.

Le disavventure del protagonista sembrano iniziare quando Ania, sua figlia, lo convince a portarla da un vero medico per risolvere i suoi problemi di meteorismo. Questo evento rappresenta la prima grossa rottura dei principi morali di Gargano; infatti, secondo lui «uno non ci dovrebbe neanche mettere piede negli ospedali», perché «ci entri sano e ci esci malato» (pag. 11). Il responso del dottore non convince Ruggero; secondo lui, le cause del malessere di sua figlia sono altre, prime fra tutte l’aria malata di Roma e il consumismo divorante della città (perché per funzionare «la medicina orientale ha bisogno di un contesto salutare» (pag. 17)).
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Fonte: Il rifugio dell'ircocervo
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