SULLA PAURA E SULLA LETTERATURA NERA
21/11/2022

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Qual è, secondo King, il compito di uno scrittore dell’orrore? In primo luogo, raccontare una storia, affascinare il lettore. Afferrarlo, anzi. Poi, c’è l’altro compito: fare da filtro fra quello che possiamo interiorizzare senza pericolo e quello di cui dobbiamo sbarazzarci. Raccontare, cioè, la paura numero uno: la forma del cadavere sotto il lenzuolo. Il nostro cadavere. Il motivo per cui chi scrive fantastico ha sempre goduto di scarsa considerazione, dice King, è proprio questo: è perché affronta la prova generale della nostra morte. Certo, anche gli autori mainstream parlano di morte: ma chi si avventura nel territorio del non reale si spinge più avanti. Riprendo un vecchissimo discorso per ragionare un po’ su cosa si intende per paura, e già che ci siamo su cosa si intende per horror. Come ho detto qualche giorno fa, è in libreria Willie lo strambo, dove oltre al racconto omonimo di King ce ne sono altri (Eraldo Baldini, Paola Barbato, Antonella Lattanzi, Marco Peano, Ilaria Tuti, Simona Vinci e chi vi scrive), tutti nel territorio del gotico o del noir o dell’horror.
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(Immagine via Sperling & Kupfer)