TALK TO ME – QUANDO LA POSSESSIONE SPIRITICA È L’ANIMA DELLA FESTA
20/09/2023

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L’adrenalina derivata dall’esperienza paranormale è tutto ciò a cui i ragazzi aspirano, finendo col trascorrere un’intera serata a farsi possedere mentre ridono, filmano, bevono e ballano. Il parallelismo con la dipendenza dalle droghe è chiaro e trasparente. Pleonastico aggiungere che tutto ciò che potrebbe andare storto in questa vicenda, andrà orribilmente storto.
Tra le cose che invece sappiamo, è che un altro tema attorno al quale ruota la vicenda, già a partire dal titolo, è quello della comunicazione: comunicazione assente, nel caso di Mia col padre, che decide di nascondere alla figlia la verità sulla morte della madre, ricevendo in cambio un trattamento da estraneo, quasi del tutto privo di dialogo. E comunicazione impossibile in quanto menzognera e manipolatoria, quella con il mondo degli spiriti, interessati solo a soggiogare qualcuno dal mondo dei vivi. Ogni risvolto della trama si concretizza in funzione di ciò che viene o che non viene detto. Poi c’è quello dei social, o della socialità, trattato in maniera ambigua e mai banale. Lo smartphone e l’uso che gli adolescenti ne fanno è visto per quello che è, senza retorica né paternalismi: un’estensione delle mani, degli occhi e della percezione, uno strumento di ricatto, di connessione e conoscenza, una finestra sul mondo e sul sé. In ogni caso una parte reale e indispensabile della vita quotidiana, tutt’altro che estranea ai social, ai quali affida il suo racconto più sincero, decretando la tendenza alla sovrapposizione tra la finzione di internet e la verità del vissuto.
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