Tanti auguri: 20 anni di Underworld
18/09/2023

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Underworld è un casino, ha una trama confusa e raffazzonata, è frutto di una serie di plagi più o meno evidenti (ci fu anche una causa legale finita in patteggiamento tra le parti), contiene tutti quegli elementi visivi tipici di inizio secolo che oggi ci appaiono obsoleti, è involontariamente camp e si prende sempre sul serio dal minuto 1 al minuto 121 (133 nella versione estesa), è così depresso e infarcito da dialoghi di legno che tu non riesci a capacitarti di come a una sceneggiatura simile sia stata data l’autorizzazione per essere messa in scena. Eppure, a suo modo, funziona.
Funziona perché, nonostante abbia scopiazzato gran parte del world building da vari giochi di ruolo e romanzi, costruisce una sua mitologia che al cinema non si era mai vista: il fatto che licantropi e vampiri siano nemici naturali è diventato un dato acquisito a partire da Underworld; non era una novità, ma al cinema nessuno ci aveva pensato prima, di inventarsi una guerra tra questi due classici mostri del gotico Universal e far loro costruire due società parallele al nostro mondo.
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