The Boogeyman (2023): la paura è una porta socchiusa (occhio alle dita)
08/06/2023

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Mettendo un attimo da parte Mark Heyman, sceneggiatore di fiducia di Darren Aronofsky, qui chiamato alle riscritture, “The Boogeyman” è un film che utilizza l’horror come metafora della metabolizzazione del lutto, ed è scritto da Scott Beck e Bryan Woods, ovvero gli autori di A quite place, che parlava di cosa? La storia di una famiglia impossibilità a parlare (per mostro-motivi) del lutto appena subito. Ma anche gli autori di 65 – Fuga dalla Terra, dove il BELLISSIMO papà Adam Driver affrontava il lutto della perdita di sua figlia e tangenzialmente, alcuni dinosauri, quei pochi che si vedevano. Insomma Scott, Bryan, abbiamo capito che vi siete fatti un nome ad Hollywood, abbiamo anche capito che ci tenete al tema, ma non vi sembra un po’ di esagerare? Fine del Time Out Cassidy!
“The Boogeyman” quindi allunga il brodo per una ragione nobile ma anche per l’ossessione tematica dei suoi sceneggiatori, il risultato è un film perfetto per il pubblico che va in sala per essere spaventato.
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