The Boogeyman (2023)

09/06/2023


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L’intento degli sceneggiatori è stato quello di omaggiare comunque il Re ricreando le atmosfere a lui tanto care, fatte di famiglie distrutte non solo da eventi luttuosi o avversi, ma anche dalla mancanza di comunicazione tra i membri delle stesse, e di ragazzi costretti a crescere in fretta e, spesso, in totale solitudine o quasi; il risultato è una storia prevedibile dall’inizio alla fine ma ugualmente gradevole, con due giovani protagoniste per le quali è facile empatizzare, scritte con in mente adolescenti e bambini “veri”, non dei semplici cliché (altra storia sono le amiche di Sadie, che toglierebbero fiducia verso l’umanità persino a un santo, se esistessero davvero).

In tutto questo, Savage fa il suo mestiere e sfrutta ogni elemento a sua disposizione per inquietare lo spettatore, a partire dalle peculiari caratteristiche di questo baubau, il quale non solo si acquatta nel buio (quindi, virtualmente, in ogni anfratto dell’enorme casa di Sadie e Sawyer) ma sfrutta anche il dolore delle sue vittime, attirandole allo scoperto nei modi più bastardi.
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Fonte: Il Bollalmanacco di Cinema
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