Tutto il razzismo del caso Lukaku
23/04/2023

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“Lukaku ha provocato i tifosi. L’ammonizione è giusta: lo dice il regolamento.”
Questa frase è quella che ho letto e sentito ripetere come maggiore insistenza da chi non era d’accordo con me. Ed è una giustificazione idiota, è giusto chiarirlo subito. Lo è per tre motivi, tre parole che mettono indiscutibilmente in chiaro la malafede (spero il più delle volte involontaria) di chi l’ha utilizzata. Partiamo dalla prima: “provocato”. “Provocare” significa fare ricorso a un certo comportamento per generare in qualcun altro una reazione impulsiva: Lukaku non ha provocato nessuno, semmai ha reagito, e quindi chi ha provocato sono quei tifosi che lo hanno insultato. Può sembrare una questione di cavillo linguistico, e invece no, perché le parole che usiamo hanno un significato: definire la reazione una provocazione significa spostare la responsabilità di un problema. Prima si provoca, solo dopo qualcuno reagisce. Dicendo che l’attaccante belga “ha provocato” qualcuno, stiamo dicendo che è tutto partito da lui e dal suo comportamento, e di conseguenza stiamo ignorando o comunque mettendo in secondo piano i cori razzisti che ha subito.
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