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Un «insopprimibile senso di vivere». L’«inverno freddissimo» di Fausta Cialente

12/12/2022


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La soffitta non è un’isola felice nel mezzo della metropoli distrutta, ma il frammento di un grande crollo storico che riflette la sorte di due generazioni (quella degli adulti che hanno ridotto il mondo in macerie; quella dei più giovani, che pretendono di ereditare un mondo a misura dei propri desideri), le contraddizioni di un intero paese colto nel passaggio fra lo slancio civile della Resistenza e la nuova corsa al benessere materiale della ricostruzione.

Nella cronaca di un’anonima quotidianità, la prosa intimamente suggestiva e la raffinata tensione stilistica di Cialente costringono a trattenere lo sguardo (senza compiacimenti sentimentali e senza eroismo) sulla paura, la privazione, l’incertezza dell’esistenza interrotta e per sempre ferita.
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Fonte: Nazione Indiana
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