Un multiverso transmediale firmato Sam Raimi
11/05/2022

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Tra i tanti generi masticati dalla Marvel annoveriamo l’horror. Ma la sensazione è che quei gradevolissimi elementi che rendono lo sguardo di Raimi vivo, pulsante e riconoscibile — il “regista come marchio”, appunto — siano messi lì a bella posta per catturare l’applauso di un certo tipo di pubblico, lasciando un retrogusto di soffocata libertà. Come se ce li aspettasse, come se li si esigesse, per poter finalmente dire “è proprio un film di Sam Raimi.” Elucubrazioni a parte, questi elementi funzionano bene, e alcuni meglio di altri.
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