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Una grande notte per il Lione e per il calcio femminile

22/05/2022


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Il punto è che una finale è una finale. E allora metà della vittoria la tiene già in mano chi scende in campo con più voglia di sollevare la coppa, chi ha questo scopo fisso in testa e quindi prova a chiudere la partita il prima possibile. E le leonesse hanno messo in chiaro come stavano le cose già nei primi 23 minuti di gara. Prima con un gol sensazionale dalla distanza di Amandine Henry, al sesto minuto, e poi con il raddoppio ravvicinato di Hegerberg. Che di testa, dentro l’area di rigore, non sbaglia quasi mai. Quando la statunitense Macario ha siglato il terzo gol, al 33esimo minuto, il Barcellona era già troppo depresso per reagire. Così la risposta di Alexia, al 41esimo minuto, non è bastata a rimettere le spagnole in gioco anche se poi ci sarebbe stata tutta la seconda frazione da giocare. Fino alla seconda rete del Lione, a dire il vero, la partita era stata in equilibrio. Anzi, era stato il Barça a creare più occasioni. Alla fine però, l’esperienza di alcune giocatrici dell’OL, che di finali importanti ne hanno giocate tante, che sanno che i record di pubblico, i discorsi in sala stampa, l’esaltazione e la reverenza per il pallone d’oro a Putellas tornano a zero quando l’arbitro fischia l’inizio di una partita speciale, ha avuto la meglio. Soprattutto quando si gioca con la coppa che luccica a bordo campo.
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Fonte: Rivista Undici
nel canale: calcio