Una lunga e lenta rottura: «Fine di un matrimonio», di Mavie Da Ponte

20/04/2023


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La scrittura di Da Ponte è analitica, precisa, scava nel profondo ed entra quasi in simbiosi con le sensazioni riportate dalla protagonista, insistendo, in particolare, in maniera decisamente minuziosa nella resa delle sue reazioni e dei suoi pensieri, colti in differenti situazioni e che mettono in evidenza il malessere della donna. Di conseguenza, il ritmo non è sicuramente veloce e anzi, procede con lentezza, per mettere in luce lo scavo analitico di cui si diceva prima.
Ciò che colpisce è l’assoluta mancanza, o perlomeno così pare, di un’esplosione, nemmeno nella fase iniziale: il dolore di Alberta è sordo e come tale viene vissuto dalla protagonista. Niente scenate, nessun bicchiere scagliato contro un muro, niente di tutto ciò: per questo, ricollegandomi a quanto detto in apertura di recensione, la fotografia in copertina sembra rappresentare l’atteggiamento della protagonista.
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Fonte: CriticaLetteraria
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