Uno scrittore ostaggio di Stalin: Michail Bulgakov

02/01/2023


[…]
L’affascinante e pericolosa figura di Woland, la cieca burocratizzazione della società moscovita (ma che poteva essere sostituita con il conservatorismo occidentale), il mancato allineamento al sistema che conduceva alla follia e all’emarginazione, sono spunti utili ai giovani sessantottini per le loro dimostranze violente e non. È qui che risiede il fascino di un romanzo senza tempo, dalla scrittura inarrivabile per ironia e contesto sociale, il ritratto di una Mosca burocrate e convintamente socialista che si confrontava con la notte dei tempi, con gli assoluti, con il bene ed il male terreno ed ultraterreno. Ed è altrettanto attraente la malia della sua influenza in quell’Occidente ostile e capitalista, che ne riconobbe immediatamente il valore e che seppe innalzarlo ad icona pop del periodo. Tra le avide lettrici de Il Mastro e Margherita ci fu anche Marianne Faithfull, che consigliò il libro a Mick Jagger che ne rimase letteralmente incantato, tanto da trovare l’ispirazione per scrivere i primi versi di Sympathy for the Devil omaggiando e sdoganando alla cultura rock il Woland di Bulgakov, prima di lanciarsi – non senza imperizia – nei meandri dei mali e nelle storture della società sua contemporanea.
[…]





Fonte: In-Retrospettiva
nel canale: libri-e-lit-blog