Violare la privacy a fin di bene: la recensione di Missing
20/03/2023

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Tutto quello che vediamo, dicevo, per l’intera durata del film, è ciò che una persona può vedere al Nick Johnson: siti, app di messaggistica, videochat, social, VPN, mappe… C’è tanto voiceover perché mi hanno detto che ora gli adolescenti si mandano i vocali e se un personaggio si vede in faccia dev’esserci un motivo sensato perché stia usando una webcam. Il concetto di montaggio è abbastanza stravolto e i movimenti di macchina sono spesso letteralmente i movimenti del mouse che sposta una finestra che stava in mezzo al cazzo per fare spazio a un’altra. La differenza tra regista, montatore e videomaker non è mai stata più sottile e capite anche voi che, anche se esistono una serie di escamotage che sono ormai codificati, è ancora una bella sfida raccontare un’intera storia così. Per cui la domanda che è più naturale farsi è: riesce Missing a tenere alta l’attenzione dello spettatore per un’ora e 50 o ci spareremo nelle palle prima?
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