Con questo post si apre un ciclo di interviste con i/le blogger che seguiamo nei nostri quattro canali.
E partiamo subito con un buonissima la prima perché è stato così gentile da rispondere alle nostre domande Cassidy de La Bara Volante, blog tra i più apprezzati, costanti e – di sicuro per noi – affidabili di quella parte di blogosfera dedicata al cinema e alle serie TV.
Via con le domande.
Strelnik – Buongiorno Cassidy, grazie per la disponibilità prima di tutto. Il primo post de La Bara Volante risale a più di sette anni fa, era il gennaio del 2015. Quali sono stati i motivi che ti hanno spinto allora a aprire un blog e a condividere contenuti online?
E a distanza di così tanti post pubblicati – una invidiabile media annuale quasi da nulla dies sine linea – sono ancora gli stessi motivi a far muovere le dita sulla tastiera?
Cassidy – Urca! Davvero è passato così tanto? Indiana Jones diceva che non sono gli anni, ma i chilometri o in questo caso, il numero di post scritti. Ho inaugurato il volo della Bara Volante proprio per questo, condividere la mia passione – principalmente per il cinema – con tutti coloro là fuori pronti ad avere la stessa voglia di confrontare pareri e conoscenze. Il fatto che sia riuscito a mantenere una media così è frutto di dedizione e di una routine che per fortuna me lo permette. Non potrei stare senza questa valvola di sfogo per le mie passioni, quindi direi che le motivazioni sono sempre le stesse, forse per questo non mi sembra passato poi così tanto tempo.
Strelnik – Da alcuni anni tra i cine-blog italiani sta diffondendosi l’uso del podcast come strumento di approfondimento audio per i temi trattati nei post. La Bara Volante produce un proprio podcast, giunto all’ottava puntata della seconda stagione: come è nata l’idea de “I Tre Caballeros”, quali altri speaker coinvolge e come nascono le singole puntate?
Ci sono altri podcast di cinema – italiano e non – che segui con particolare interesse?
Cassidy – Il podcast è nato tra amici, conosco Sergio e Simone da molti anni, abbiamo iniziato insieme negli scantinati del Web, uniti dalla stessa passione per il cinema. Invece di continuare le nostre chiacchierate virtuali tra noi, abbiamo pensato di buttarci nel mondo dei podcast e devo ammettere che siamo piuttosto soddisfatti del riscontro di pubblico, i Tre Caballeros galoppano, lenti e costanti ma galoppano. Stiamo ancora un po’ imparando come si fa un podcast, divertendoci mentre lo facciamo, in generale stiliamo una lista di film di cui ci piacerebbe parlare, con uno spirito “divulgativo” (concedimi il termine), perché spesso scegliamo classici che amiamo molto oppure titoli che secondo noi meriterebbero più considerazione, ma siamo sempre aperti a suggerimenti.
Se per caso le lettrici e i lettori di Machinapost avessero qualche richiesta, possono scriverci sul blog o i canali social della Bara Volante, cercheremo di esaudirla in una delle prossime puntate.
Di solito ascolto giusto qualche podcast americano, tra quelli italiani sul cinema mi sento di consigliare Cinerolla, Cristiano Dalianera sa il fatto suo.
Strelnik – Passami questa domanda un po’ nerd, ma qui a Machinapost ci interessa molto dal punto di vista tecnologico/ontologico: la Bara Volante utilizza le tag (etichette) alla fine di ogni post per evidenziare i nomi di registi/e, attori e attrici e le categorie interne del blog, come gli speciali della colonna destra del blog – vere e proprie miniere semantiche per la nostra Macchina.
Perché hai deciso di usare le tag e se e quanto ti sono utili dal punto di vista della trovabilità e dell’organizzazione dei contenuti?
Cassidy – Sono di natura abbastanza ordinato, quindi mi piace suddividere i titoli di cui scrivo in cicli a tema, riassunti nelle colonne sul lato destro del blog, oppure fare delle monografie sulla filmografia dei registi, seguendo l’ordine di uscita dei loro film.
Le etichette in teoria dovrebbero aiutare i lettori e rendere il post più visibile per i motori di ricerca, in pratica credo che aiutino più me a tenere in ordine, oppure a ripescare qualche vecchio post in base al nome del regista o a qualcuno dei componenti nel cast. In un’altra vita sarò stato un bibliotecario, chi lo sa.
Strelnik – Per finire una domanda direttamente dalla Macchina di Machinapost: [immagina un tono di voce tipo Alexa un po’ brilla] “Per favore, che cosa è un METAFORONE? Su Wikipedia non si trova niente e invece credo sia molto importante”
Cassidy – Non hanno ancora aggiornato la pagina di Wikipedia? Bene allora proviamo a dare una definizione: il METAFORONE è come la metafora, solo in versione Godzilla in termini di dimensioni. Può stare alla base di molte storie ed è impossibile non notarlo perché è letteralmente sbattuto in faccia al pubblico dall’autore. Il più delle volte utilizzo questa espressione in modo ironico per sottolineare quanto sia scappata la mano allo sceneggiatore nel sottolineare (anche dodici o tredici volte) un concetto, ma non tutto il METAFORONE viene per nuocere, anzi, ci sono esempi virtuosi come “La notte dei morti viventi” (1968) oppure “Essi vivono” (1988). Insomma, il METAFORONE è nostro amico, ma va utilizzato con giudizio. Per la pronuncia invece, bisogna allungare la prima “O”, per mettere in chiaro le dimensioni stesse del METAFORONE.
Grazie di cuore Cassidy, buona scrittura e lunga vita a La Bara Volante – e sì, anche al METAFOOORONE.
La cosa più impressionante del Cass, dopo tutti questi anni, è la costanza con cui riesce a pubblicare post giornalieri, sempre corposi o addirittura esagerati (tipo i riassuntoni di tante serie tv), oltre a stare sempre sul pezzo e rispondere a tutti gli utenti che commentano.
Concordo in pieno sulla costanza e la qualità dei post, rispondere a tutti i commenti poi è un’abitudine cortese che sa quasi d’altri tempi – pre-social.
Grande Cass!
Vero, un blogger di una costanza impressionante.
Ma soprattutto alla mano, anche dal vivo (ho avuto il piacere di passarci un intero pomeriggio 🤓).
Questo lato “free” traspare anche dal suo blog.
Bella intervista, un saluto ragass! 💪
Moz-
Un saluto a te, Moz.
Se ti fa piacere, al prossimo aggiornamento delle fonti, mi piacerebbe inserire il tuo blog nel canale di cinema. Intanto grazie del commento 🙂
Oddio, tutto sono tranne che un cineblogger comunemente inteso; nonostante i miei studi, sul blog il cinema è presente ma non centrale… Non so fino a che punto può andare bene o esservi utile.
Grazie mille, comunque 💪🤓
Moz-
Nessun problema, ci mancherebbe.
Se ce la facciamo l’anno prossimo vorremmo aprire un canale “Fumetti e cartoons”, se può interessarti.
Intanto grazie e buona scrittura 🙂
Ecco, quello già sarebbe più consono, penso.
Grazie a voi, a presto!! 🔥💪
Moz-
Ottimo modo di inaugurare le interviste di cinema di MachinaPost, bravi sia Cassidy che Strelnik! :–)
Grazie di cuore, Sam. Un primo ciak “davvero notevole” grazie a Cassidy.
Si apprestano i prossimi, stai pronto 😉
Sono nato pronto (cit.)! X–D